L’Autismo è una disfunzione neurologica, la cui manifestazione sia, però, predisposta al cambiamento, in alcuni casi i cambiamenti sono così radicali da permettere all’individuo di raggiungere un livello di funzionamento intellettivo o sociale entro la norma e di mantenere tali progressi nel tempo. L’obiettivo diventa quindi quello di incrementare repertori comportamentali socialmente significativi e di ridurre quelli problematici attraverso l’impostazione di un programma comprensivo che include i seguenti elementi: Intervento intensivo, Intervento precoce , intervento massiccio della famiglia , curriculum individualizzato e comprensivo che comprende tutte le aeree evolutive che non sia di tipo manualistico. Gli obiettivi devono seguire il più possibile una sequenza evolutiva ed essere funzionali all’inserimento dell’individuo in un contesto sociale appropriato (casa, scuola,lavoro).
Attualmente negli Stati Uniti si stima (sorgente: https://www.cdc.gov/ncbddd/autism/data.html) che 1:68 sia un bambino autistico in Italia la stima è ancora 1:150 ma il forte aumento di diagnosi sta diventando fortemente enorme.
L’autismo colpisce precocemente i bambini, che tra i 18 mesi e i 3 anni d’età circa, subiscono una severa regressione nelle capacità di comunicare; il numero dei vocaboli acquisiti fino a quel momento inizia a ridursi, e nella maggior parte dei casi in forma grave fino anche alla perdita totale del linguaggio.
Questo grave scompenso colpisce purtroppo tutta la sfera della comunicazione. I bambini che si richiudono completamente in se stessi, non riescono più a sopportare gli stimoli che arrivano loro dal mondo circostante.
Anche il contatto oculare con altre persone diventa un’esperienza difficilmente sopportabile, ed è importante sottolineare, che esso è una delle prime forme di comunicazione.
È proprio l’incapacità, o nei casi meno gravi, semplicemente la difficoltà di comunicare su molti aspetti che accomuna gli autistici, unita ad altri deficit, e disturbi quali: l’interazione sociale, l’iperattività, significativi problemi comportamentali, disturbi intestinali, enorme difficoltà nel gestirsi ai cambiamenti d’ogni genere, e una risposta non adeguata al dolore o al tatto, quest’ultimi si uniscono ad altri aspetti riconducibili a problemi sensoriali.
La loro difficoltà, nell’interagire con altri individui, quali i propri coetanei, li porta ad isolarsi sempre più.
Dall’autismo non si guarisce ma si può migliorare tanto attraverso un percorso di intervento di tipo comportamentale( più comunemente chiamato ABA/VB) in cui la ricerca ha evidenziato che agendo tempestivamente e in modo precoce su quei comportamenti che sono inadeguati socialmente e sostituirli con comportamenti più idonei anche ai contesti.
L’Analisi del comportamento Applicata non è un metodo ma una scienza che permette a questi bambini di migliorare tantissimo.